Un’emozione da poco

Con l’arrivo dell’autunno, Anna mise definitivamente via i libri di scuola e, munita di frangetta e di un paio di jeans che si chiudevano solo stendendosi sul letto e tirando su la lampo con le pinze, utilizzò la sua intelligenza non più per lo studio e la ricerca di una verità che le sembrava sempre più remota, ma per raccogliere applausi grazie al sarcasmo delle sue risposte taglienti e di un’apparente strafottenza. All’interno dell’ambiente d’élite si trasformò così in una simpatica quanto incompresa ribelle. Il mondo di ficus e torte di carote, abitato dalle poche compagne di scuola con cui aveva stretto amicizia, si staccò dal suo come fanno le placche terrestri in seguito a un terremoto.

Siccome un’esplicita circolare della scuola proibiva agli alunni l’accesso al bar in fondo alla via, decise ovviamente anche che era giunto il momento di farci un salto. Il locale era frequentato da rapinatori e ladri della vecchia malavita locale e da una manciata di allieve della scuola, molto diverse tra loro ma unite da uno stesso senso di esclusione sociale, che di mattina vi si smarriva tra sgabelli e juke box invece di presentarsi a lezione.
Probabilmente fu a causa di un senso di solidarietà per la categoria che doveva aver sviluppato dopo essere stata lei stessa dipinta come autrice di azioni illegali, o forse la colpa era stata del panino con olio e pomodoro che era obbligata a portarsi da casa, perché i suoi non erano disposti a finanziare quello che definivano inutili vizi, e che masticava con rabbia in un contesto dove la merenda si acquistava rigorosamente confezionata, che lei cominciò a passare molte delle sue giornate tra galeotti che avevano l’unghia del dito mignolo lunga e ragazzine in minigonna che gettonavano l’emozione da poco che Anna Oxa condannava. Quale sempre fosse stata la ragione che l’aveva spinta a contravvenire al divieto, lei in quel posto, dove fare domande significava infrangere una legge non scritta, si sentiva protetta come un cucciolo di tasso dentro alla sua tana.
Al contempo cominciò a capire che, comunque si articolasse, il sesso rivestiva la stessa vitale importanza in ciascuno dei diversi mondi che frequentava.
Il grande Libro dei Santi che aveva ricevuto in regalo per la cresima, con le storie di rettitudine morale e sacrificio in nome di un ideale, che tanto l’avevano affascinata fino a poco tempo prima, venne deposto definitivamente sulla mensola più alta della libreria, mentre lei decise di indagare più a fondo per non arrivare in ritardo a quel battesimo che rappresentava il passaggio dallo status di bambina a quello di teenager. Mischiare sacro e profano le sembrava decisamente inopportuno.

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